La cannabis inquina le colline della California, trovate piantagioni abusive

Ebbene si cari amici e amiche, qui parliamo sempre degli effetti positivi e negativi della nostra piantina preferita, ma proprio in questi giorni si è scoperto che la cannabis inquina le colline della California, due ambientalisti stanno lavorando duramente per sradicare il problema.

Come è cominciato tutto

Tutto inizia nel 2004, quando Mourad Gabriel e la sua compagna Greta Wengert fondano l’I.E.R.C. (Integral ecologist research center) con l’obiettivo di studiare ed osservare le specie animali e vegetali nell’area californiana, che spesso sono in pericolo a causa dell’eccessivo inquinamento causato dall’uomo.
n questi giorni ha fatto una terribile scoperta.

La coppia di ambientalisti ha compiuto una vera e propria opera da spionaggio, cioè si sono mimetizzati con la vegetazione circostante per avvistare le 4000 piante di cannabis illegali, poi chi provvedeva alla loro crescita e soprattutto ai prodotti che usavano.
Assieme alla guardia forestale, infatti hanno sequestrato l’enorme quantità di piante destinato all’uso ricreativo. Ricordiamo che in California la cannabis è legale e prescrivibile.

Le conseguenze della cannabis che inquina

Gabriel e la compagna hanno fatto un’altra incredibile scoperta, cioè l’uso dei fertilizzanti e pesticidi per le coltivazioni abusive di cannabis inquinanti, che hanno distrutto ettari di terreno, acque, falde acquifere e di conseguenza la catena alimentare. Sostanze tossiche per l’organismo umano nelle carcasse di 46 pesci, su un totale di 58 animali deceduti testati.
Questi pesticidi, usati per allontanare parassiti di piccole e grandi dimensioni hanno una tossicità tale da uccidere un leone africano da 270 Kg con solo un quarto di cucchiaino da te. Uno scenario assurdo, da combattere a tutti i costi, non solo per l’ambiente, ma anche per la legalità, proprio dove la legge consente e tutela la coltivazione di cannabis, bisogna rispettarla per la salute del consumatore finale.

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