Amici miei e amiche mie finalmente! La cannabis medica è arrivata all’attenzione del sud Italia, in un contesto serio e scientifico, senza filtri e moralismi. La settimana scorsa ero un po’ nervoso per le varie discriminazioni e stupidaggini che sento, vedo e leggo. Ma questo lunedì sarà molto più eccitante ve lo assicuro.
Quello di cui vi parlo è una delle tante (spero di vederne di più) di congressi e simposi, dove si parla seriamente dell’uso della cannabis medica, cioè per attenuare dolori ed essere d’aiuto nella cura di molte malattie. La cannabis si è sempre rivelata un valido aiuto per tutti noi, non solo per uso medico, ma anche per le risapute proprietà, ad esempio per i vestiti e tessuti, candele e tanti altri, ma non è questo il posto dove parlarne, se volete nei commenti potrete chiedere chiarimenti o ulteriori informazioni riguardanti questi argomenti.
Piuttosto mi soffermerei sull’esempio che hanno dato questo sabato 13 Aprile a Foggia l’ASL in generale, il dipartimento farmaceutico ma anche altre unità.
Nello specifico la conferenza si è soffermata sulla spesa dei medicinali FANS e degli effetti collaterali che essi comportano. Si è parlato di farmaci accantonati sempre di più come la Nimesulide, farmaco dannoso per il fegato e prescrivibile solo con ricetta.
L’unità semplice per l’attenuazione del dolore, presieduta da Leonardo Consoletti, responsabile della Unità semplice di Terapia del Dolore, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria O.O.R.R. di Foggia. Ha accettato l’uso di cannabis medica per attenuare i dolori nelle varie terapie.
Ottimo direi amici miei, cominciamo bene!