Ciao amici miei, la notizia che leggete già dal titolo ha francamente stupito anche me.
Non pensavo che tra il vino e cannabis potesse nascere una rivalità.
Infatti ad un giorno dalla fine del Vinitaly, una delle più grandi fiere del vino in Italia, ho letto una cosa abbastanza strana, non tanto per il declino dei vini a gradazione alcolica molto elevata, neppure per lo spostamento dalle zone rivieristiche a quelle collinari, ma perché la produzione si sposta verso paesi come l’Australia (non ditelo ai terrapiattisti) o la regione sub-africana.
E c’è un altro fatto che secondo me non bisogna sottovalutare, cioè della rivalità tra la cannabis e vino che sta nascendo negli U.S.A., non parlo di spiccioli ma di ingenti capitali che rivela una cosa semplice.
Siccome i consumatori preferiscono o vogliono almeno provare delle bevande diverse che accompagnano serate, discorsi (più lucidi possibili) e situazioni che ha sempre dato il vino o alcool in generale, di conseguenza il consumo di questo ultimo sta diminuendo.
Si stima proprio in base a ciò, che il mercato delle bibite a base di cannabis crescerà al 2020 da 2,3 a 23 miliardi di dollari. E non sono noccioline.